Ieri sera ho avuto modo di constatare che i libri hanno una vita propria, tempi propri, un loro carattere.
La casa del sale, edito da Kurumuny nel 2013, più volte proposto, letto alla spicciolata in quanto consiste di racconti brevi, nelle mani di nuovi lettori, ha rivelato aspetti che erano rimasti nascosti negli incontri degli anni passati.
In verità il luogo ha fatto la sua parte e si è quasi riappropriato della sua anima, ha preteso una specie di copyright 🙂
Torre Sant’Andrea illuminata dal plenilunio di Luglio, ha intriso di suggestioni la lettura che si andava facendo di alcuni racconti e mi ha rivelato l’antica ispirazione.
I partecipanti erano quasi guidati da essa, la Luna, nello scegliere i brani che però sembravano nuovi, appena scritti e parlavano a noi, lì presenti, discorsi vivi ed attuali.
Si è dedicata l’intera iniziativa alle tante persone che in questi mesi si stanno impegnando a rigettare il progetto per il gasdotto Tap, una iniziativa NO TAP, decisamente.
Ringrazio gli amici, Giusi Doria, Palmina Surdo, Lucio Toma, che con le loro voci e sensibilità, hanno restituito al libro una nascosta parte della sua essenza.
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